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nozioni sulla nutrizione umana

Reflusso gastroesofageo: cause, dieta e rimedi naturali

2025-02-11 19:48

Redazione

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Reflusso gastroesofageo: cause, dieta e rimedi naturali

Il reflusso gastroesofageo è un problema comune. Ecco come gestirlo con la dieta e le buone abitudini.

Il reflusso gastroesofageo è un problema comune e dalla gestione ben definita. Ecco come attenuarlo con la dieta e le buone abitudini.

 

Il reflusso gastroesofageo è la risalita del contenuto gastrico in esofago, accompagnandosi ad acidità, rigurgito, pirosi e gonfiore post-prandiale. Talvolta, il reflusso si associa anche a dolore toracico, raucedine ed esofagite. Si tratta di un disturbo decisamente comune, che può manifestarsi in modo sporadico oppure cronico, influenzando, in quest'ultimo caso, la qualità della vita quotidiana. Vedremo, nei prossimi paragrafi, come gestirlo con la dieta, la fitoterapia e i comportamenti adeguati.

 

Le cause del reflusso gastroesofageo

 

Il reflusso gastroesofageo viene ricondotto alla malnutrizione proteica per difetto, che rende meno efficaci la muscolatura e le strutture implicate nei processi digestivi. Altre volte, invece, il disturbo deriva da una malnutrizione per eccesso, la quale, associandosi a obesità o sovrappeso, determina un aumento della pressione intraddominale e facilita la comparsa del reflusso. Altre cause includono le problematiche di motilità esofagea e lo svuotamento gastrico lento, ma anche la presenza di ernia iatale, il vizio del fumo e le condizioni di ansia/stress psico-fisico.

Il tempo necessario per lo svuotamento gastrico dipende, in gran parte, dalla natura del cibo ingerito. Un pasto ricco di carboidrati richiede tempi digestivi piuttosto brevi, mentre un pasto ricco di proteine si associa a tempi più lenti di svuotamento. Il processo, d'altra parte, diventa ulteriormente laborioso per la digestione dei grassi, che sono “responsabili” di un effetto frenante. Più in generale, lo svuotamento gastrico è più rapido per i liquidi, impiegando, in questo caso, circa quindici minuti. Per i cibi solidi occorrono fino a due ore, a seconda delle quantità e della composizione degli stessi.

Ricapitolando, le cause del reflusso gastroesofageo sono le seguenti:

 

  • scarsa assunzione di proteine;
  • alimentazione eccessiva nelle quantità;
  • problemi di motilità esofagea;
  • rallentato svuotamento gastrico;
  • ernia iatale;
  • tabagismo;
  • ansia e stress.

 

La dieta per il reflusso gastroesofageo

 

Nella gestione del reflusso, la dieta svolge un ruolo molto importante. Più nello specifico, si parla di dietoterapia, evidenziando il ruolo dell'alimentazione nel contenimento dei sintomi. La dietoterapia per il reflusso è finalizzata al raggiungimento di un'alimentazione equilibrata, all'attenuazione della pirosi e del dolore retrosternale e alla prevenzione di una eventuale esofagite.

 

Reflusso gastroesofageo e cibi da evitare

 

In presenza di reflusso gastroesofageo è opportuno ridurre o evitare il consumo dei cibi che irritano la mucosa gastrica ed esofagea. Ecco, a tal proposito, un elenco degli alimenti in questione:

 

  • agrumi e succhi di agrumi;
  • altri frutti aciduli (ananas, kiwi, fragole);
  • pomodoro e derivati del pomodoro;
  • caffè e tè, soprattutto a digiuno;
  • diverse spezie (paprika, pepe, peperoncino, curry, ecc.);
  • cibi e bevande molto caldi o molto freddi;
  • bibite gassate.

 

Tra le altre cose, è preferibile ridurre gli alimenti che favoriscono il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore (ovvero la struttura valvolare situata tra l'esofago e lo stomaco e che, in condizioni normali, si oppone alla risalita dei succhi gastrici in esofago). I cibi in questione includono:

 

  • cioccolato;
  • aglio;
  • cipolla;
  • menta;
  • aceto;
  • bevande alcoliche;
  • cibi molto grassi (burro, maionese, margarina, panna da cucina, fritti, ecc.).

 

Cosa mangiare con il reflusso

 

In linea generale, è consigliabile mangiare poco e spesso, oltre che consumare cibi leggeri e facilmente digeribili, arricchiti da condimenti semplici. Gli alimenti da prediligere includono:

 

  • riso e altri cereali integrali;
  • carni bianche;
  • pesci magri;
  • yogurt;
  • frutta non acidula;
  • verdura;
  • olio extravergine di oliva.

 

Reflusso e consigli comportamentali

 

Per contenere il reflusso, è buona norma associare alla dieta alcune buone abitudini quotidiane. Vediamo quali. In primis, è opportuno bere l'acqua a piccoli sorsi e a fine pasto, evitando di consumarne molta tra una portata e l'altra. Contestualmente, è preferibile mangiare lentamente, masticare bene e concedersi tutto il tempo necessario, allontanando dal pasto qualsiasi fonte di stress. Anche mantenere una postura eretta, sia durante che subito dopo il pasto, può rendersi utile nella gestione del problema. Tra le altre cose, occorre limitare la compressione addominale, evitando di indossare indumenti troppo stretti. Infine, è preferibile smettere di fumare (laddove lo si faccia) e sospendere il consumo di gomme da masticare.

 

4 rimedi naturali per il reflusso gastroesofageo

 

Alcuni rimedi vegetali consentono, se utilizzati correttamente, di attenuare il disagio legato al reflusso gastroesofageo. Il mondo dell'integrazione alimentare ne sfrutta i componenti bioattivi, realizzando prodotti ad hoc reperibili in commercio (es.: capsule, soluzioni liquide, foglie essiccate per infusi, ecc.). In ogni caso, occorre utilizzarli previo consulto medico, evitando gli eventuali rischi correlati al “fai da te”. Ecco, di seguito, alcune delle piante potenzialmente efficaci.

 

  • Althaea officinalis: l'altea, o malvavischio, è una pianta dalle proprietà emollienti e antinfiammatorie, talvolta indicata per la gestione del reflusso. I componenti che ne derivano sono attivi sulla mucosa faringea, che risulta “schermata” e protetta dall'acidità proveniente dallo stomaco.
  • Glycyrrhiza glabra: questa denominazione astrusa identifica la comune pianta di liquirizia. Al di là delle sue finalità alimentari, la radice di liquirizia è anche un rimedio erboristico, prestandosi, tra le altre cose, al trattamento delle problematiche gastriche. Agendo a livello della mucosa, i suoi estratti vegetali svolgono un'azione protettiva e antinfiammatoria.
  • Matricaria chamomilla: la camomilla è un rimedio celebre per le sue proprietà rilassanti, senza dubbio utili nel contrastare alcuni trigger del reflusso: l'ansia e lo stress. Tuttavia, i suoi estratti agiscono anche sulla mucosa dell'esofago, lenendo l'infiammazione causata dal reflusso.
  • Ulmus rubra: nota, ai più, come Olmo scivoloso, questa pianta rappresenta un valido supporto naturale. I suoi estratti sono funzionali alla protezione della mucosa esofagea, ostacolando, con la formazione di un gel viscoso, la risalita del contenuto gastrico.

 

FAQs

 

Quali sono i sintomi del reflusso?

 

I sintomi del reflusso includono rigurgito, pirosi e gonfiore post-prandiale. In alcuni casi, il disturbo si associa a raucedine, esofagite e dolore toracico.

 

Cosa peggiora il reflusso gastroesofageo?

 

Il reflusso tende a peggiorare a causa di fattori dietetici e comportamentali. Gli alimenti che possono accentuare il problema sono quelli che irritano la mucosa gastrica, così come quelli che favoriscono il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore. Le abitudini sbagliate, invece, includono i pasti frettolosi e la postura errata.

 

Cosa fare per ridurre il reflusso?

 

Per attenuare il reflusso occorre correggere la dieta, rendendola equilibrata, leggera e povera di alimenti “trigger”. Inoltre, è bene agire sui comportamenti quotidiani, eliminando qualsiasi abitudine errata (es.: utilizzo di abbigliamento stretto, postura errata, fumare, ecc.).

 

Come gestire il reflusso in modo naturale?

 

Alcune piante medicinali sono indicate per la gestione del reflusso gastroesofageo. Queste vengono utilizzate per produrre integratori alimentari o infusi, da utilizzare, preferibilmente, dopo aver consultato il medico di fiducia.

 

Chi soffre di reflusso può guarire?

 

Il reflusso viene efficacemente controllato agendo sulla dieta e sullo stile di vita. Laddove il medico lo ritenga necessario, è possibile ricorrere anche ad alcuni rimedi farmacologici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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