Assumere più vitamina D in gravidanza è importante per la salute ossea dei bambini. Ecco uno studio in merito.
Fare il pieno di vitamina D in gravidanza potenzia le ossa dei propri figli fino all'età di 7 anni. Tale conclusione emerge da un'indagine sull'argomento, disponibile sulla rivista scientifica The american journal of clinical nutrition. Ma prima di passare allo studio in questione, ecco qualche nozione di base.
Cos'è la vitamina D
La vitamina D è una vitamina liposolubile. Le sue funzioni biologiche sono molteplici e complesse. In particolare, essa può:
- facilitare l'assorbimento del calcio nell'intestino;
- rendere ottimale la mineralizzazione delle ossa;
- prevenire diverse patologie a carico delle ossa;
- agire a livello immunitario, metabolico e neuromuscolare;
- svolgere il ruolo di modulante, a livello dell'espressione genica, sul ciclo cellulare.
Come ricavare la vitamina D
L'azione dei raggi solari a livello cutaneo rappresenta un meccanismo - importantissimo - per ricavare vitamina D. Quando la luce del sole raggiunge la pelle, si verificano alcuni passaggi biochimici che portano alla produzione, nel nostro corpo, di tale sostanza.
Esistono, tuttavia, alcune fonti alimentari degne di nota. Queste comprendono le uova, e in particolare il tuorlo, ma anche pesci grassi, crostacei e formaggi. Non mancano i prodotti addizionati (o fortificati), reperibili presso grandi supermercati o farmacie con reparto alimentare. Laddove risulti necessario, è possibile integrare la vitamina D mediante formulazioni apposite, da utilizzare previo consulto medico.
Lo studio sulla vitamina D in gravidanza
L'indagine, che ha avuto inizio nel 2009, ha considerato circa mille donne in gravidanza, suddivise in due gruppi (casualmente e in doppio cieco). Il primo gruppo di partecipanti ha assunto, ogni giorno, una dose di vitamina D superiore (1000 UI/die in più) alle quantità convenzionali. L'altro gruppo, in parallelo, ha assunto una pillola di placebo (priva di qualsiasi effetto). Successivamente, è stata valutata la salute ossea dei loro figli, nell'età compresa tra i 6 e i 7 anni. I bambini nati dalle donne che, durante la gravidanza, avevano assunto vitamina D hanno mostrato ossa più forti e resistenti, poiché dotate di più calcio e altri componenti minerali.
Lo studio, di più ampio respiro, ha evidenziato gli effetti benefici della vitamina D in gravidanza e, in particolare, della relativa supplementazione. Intervenire in tal senso impatterebbe sugli aspetti metabolici che riguardano la vitamina, determinando cambiamenti sull'espressione di alcuni geni cruciali. A livello molto più macroscopico, ciò si traduce in un approccio precoce di prevenzione, in grado di attenuare il rischio di incorrere in patologie ossee (es.: osteoporosi) o traumatismi nel corso della vita.